NPL: l’UE dà il via libera alla cartolarizzazione sintetica per le PMI

A fare da venditore di protezione sarà il Fondo europeo di garanzia del gruppo BEI.

A fronte della necessità di continuare a garantire l’accesso al credito alle piccole e medie imprese che hanno sofferto le conseguenze della pandemia, la Commissione europea ha recentemente annunciato una nuova misura che coinvolge il Fondo europeo di garanzia del gruppo BEI: la copertura già in vigore per le cartolarizzazioni tradizionali verrà estesa anche alle cartolarizzazioni sintetiche.

Il provvedimento è diretto a tutti gli Stati membri dell’Unione con il chiaro intento di sollevare ulteriormente gli istituti bancari dall’onere dei crediti deteriorati e incentivare la concessione di nuovi prestiti.

Cartolarizzazioni sintetiche: una misura che vale 13 miliardi di euro

Secondo quanto dichiarato dalla Commissione europea nel comunicato stampa dello scorso 16 agosto, gli effetti della nuova garanzia sulle cartolarizzazioni sintetiche non dovrebbero farsi attendere a lungo. In base alle previsioni, i nuovi prestiti concessi alle piccole e medie imprese toccheranno complessivamente i 13 miliardi di euro.

In effetti, l’incentivazione delle cartolarizzazioni sintetiche dovrebbe migliorare la gestione delle posizioni deteriorate da parte degli istituti di credito. Nel caso specifico, sarà il Fondo europeo di garanzia ad assumere il ruolo di venditore di protezione e a farsi quindi carico del rischio derivante da specifici portafogli di prestiti in cambio del pagamento di un premio.

Grazie a questa nuova forma di garanzia, gli istituti di credito avranno di fatto la possibilità di aumentare le concessioni di nuovi prestiti alle PMI invece di doversi orientare su altre attività a basso rischio.

Emergenza NPL: per gestirla serve un lavoro di squadra

Il nuovo provvedimento dell’Unione europea sulle cartolarizzazioni sintetiche è l’ennesima dimostrazione della necessità di agire su più fronti per tenere l’emergenza NPL sotto controllo. Oltre ai ruoli giocati da istituzioni e organi di vigilanza, in questa pandemia si è affermata in modo deciso la presenza dei servicer privati, che hanno dato nuova linfa al mercato secondario degli NPL e contribuito a liberare i bilanci delle banche dalle posizioni a rischio.

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