Secondo le ultime previsioni di Banca d’Italia, nel corso del 2020 il PIL italiano potrebbe subire un crollo variabile tra il 9% e il 13% a causa della crisi economica generata dal Coronavirus.
E anche l’impatto sul volume degli NPL gestiti dal nostro sistema bancario non tarderebbe a farsi sentire: a preoccupare sono soprattutto le inadempienze probabili, che rischiano di trasformarsi in sofferenze.
La contrazione del PIL del 9% prevista dalla Banca d’Italia va in buona sostanza ricondotta al periodo di lockdown e alla conseguente ripresa graduale dell’attività economica nel nostro paese, concentrandosi prevalentemente nei primi due trimestri del 2020. A partire da fine giugno, dovremmo invece assistere all’inizio della ripresa, che proseguirà poi nel corso del 2021.
La Banca d’Italia ha però avanzato anche una seconda ipotesi, meno ottimista, che prevede una contrazione del 13% per quest’anno e una ripresa più lenta nel corso di quello successivo. Tale scenario potrebbe concretizzarsi nel caso in cui le misure di contenimento dei contagi a livello nazionale e mondiale non dovessero sortire gli effetti sperati, portando a conseguenze negative per il commercio e le attività finanziarie.
Entrambi gli scenari sopra descritti produrranno verosimilmente un impatto concreto sul volume degli NPL attualmente gestiti dalle banche e dalle società specializzate. Come già sottolineato da molti esperti in materia, nel prossimo futuro occorrerà intervenire sulla gestione dei crediti deteriorati attuando nuove strategie. In caso contrario, il nostro paese potrebbe ritrovarsi a fronteggiare una nuova emergenza NPL.
Gli interventi adottati dal Governo Conte hanno contribuito a contenere gli effetti della crisi da Coronavirus. La sospensione del pagamento delle rate dei mutui e la concessione agevolata di prestiti alle imprese si sono rivelate almeno parzialmente efficaci nel contenimento dell’emergenza NPL.
A preoccupare sono in particolar modo i crediti UTP che risalgono a prima della crisi, perché hanno beneficiato dei provvedimenti governativi solo in misura limitata e rischiano pertanto di trasformarsi in sofferenze bancarie nel prossimo futuro.
Resta il fatto che il peso degli NPL sarà probabilmente destinato a produrre un nuovo impatto sul sistema bancario. In questo contesto, lo strumento della cessione si presenta come una delle soluzioni più efficaci per riuscire a gestire il fenomeno, soprattutto se attuato in collaborazione con società specializzate che operano in un’ottica sostenibile di conservazione del valore.
CI NPL è la società del Gruppo Case Italia che si occupa di acquistare, gestire e recuperare pacchetti di crediti deteriorati in collaborazione con i maggiori istituti di credito italiani.
Il nostro operato si fonda su strategie di gestione degli NPL immobiliari sostenibili e concepite ad hoc, con l’obiettivo di massimizzare le possibilità di recupero e di preservare il valore dei crediti deteriorati.
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