Credit Suisse: acquisizione in vista?

Se il gruppo bancario venisse acquisito risolverebbe i suoi problemi?

Se Credit Suisse venisse acquisito, potrebbe risolvere quasi tutti i suoi problemi in tempi brevi. A sostenerlo è la testata svizzera SonntagsZeitung.

Non è passato molto tempo dal nostro primo articolo dedicato alle vicende che stanno interessando Credit Suisse nell’ultimo periodo. Partendo dal presupposto che già il noto istituto bancario non stesse navigando in buone acque, in ottobre avevamo parlato delle numerose ipotesi aperte, inclusa quella di un salvataggio in extremis da parte della Confederazione svizzera come già avvenuto a suo tempo per UBS.

A più di un mese di distanza, dopo l’annuncio della nuova strategia del top management, l’aumento di capitale destinato a finanziare la ristrutturazione, la decisione di cancellare circa 9.000 impieghi e chiudere diverse filiali, spunta anche l’ipotesi dell’acquisizione.

Se Credit Suisse venisse acquisito risolverebbe tutti i suoi problemi?

Se il colosso bancario svizzero venisse rilevato, si porrebbe fine alla fuga dei clienti, i costi di rifinanziamento si ridurrebbero notevolmente e anche i costi amministrativi potrebbero essere ottimizzati. Questi gli argomenti che il SonntagsZeitung ha portato a favore di un’acquisizione.

Tra i possibili candidati, il domenicale svizzero annovera Deutsche Bank e BNP Paribas. Ma non viene esclusa neppure la possibilità di restare all’interno dei confini nazionali se dovesse farsi avanti l’Istituto Julius Bär.

Alla luce dell’attuale corso azionario del titolo Credit Suisse, da qualche tempo sceso ai minimi storici, il rilevamento presenterebbe indubbi vantaggi anche per l’acquisitore. Il valore del gruppo bancario viene attualmente stimato a 40 miliardi di franchi svizzeri, a fronte degli 11,7 di capitalizzazione in Borsa. D’altra parte, chi dovesse farsi avanti dovrà essere in grado di ammortizzare i numerosi rischi correlati.

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